COME SI RINVASA UNA PHALAENOPSIS

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Giorchidea
icon13  view post Posted on 8/4/2009, 10:19 by: Giorchidea     +1   -1





IL RINVASO DELLA PHALAENOPSIS




Ci sono tre motivi per cui bisogna rinvasare l'orchidea Phalaenopsis:

1. Quando le radici della pianta sono marce. Cioè quando, guardando all'interno del vaso, si vedono radici nere/marroni, o proprio non si vedono.

2. Quando il vaso è diventato troppo piccolo rispetto alla pianta. Cioè quando, guardando all'interno del vaso, si vede che le radici hanno occupato tutto lo spazio disponibile.

3. Di norma, ogni 2 o 3 anni, quando la corteccia si decompone e tende, cioè, a diventare terra.


In generale il rinvaso della Phalaenopsis va fatto a tarda primavera - inizio estate, quindi dopo la fioritura e nel momento della ripresa vegetativa (cioè quando compaiono le nuove radici). Mentre, casi di marciume radicale, il rinvaso va fatto subito.

Importante è cercare di rispettare al massimo l'integrità della pianta e, possibilmente, rinvasare a radici umide.



- Togliere la pianta dal vaso.

- Ripulire bene le radici da tutto il materiale che rimane attaccato e asportare quelle morte (cioè secche, vuote, marce) con delle forbici (che prima avrete ben disinfettato con alcool o varechina). Procedere con grande cautela, cercando di disturbarle il meno possibile, e facendo attenzione ad eliminare solo quelle morte.

- Tutto l'apparato radicale va trattato con un fungicida ad ampio spettro che troverete da un buon vivaista. Dopo il trattamento, prima di passare alla fase successiva, è bene aspettare che le radici si asciughino.

- La scelta della misura del vaso trasparente va fatta in proporzione alle misure della pianta: se la pianta è sana, con tante radici, va scelto un vaso leggermente più grande (ma non troppo); se, invece, la pianta aveva molte radici marce, e gliene sono rimaste poche, è preferibile usare un vaso dello stesso diametro di quello vecchio (se non, in certi casi, più piccolo).


I più indicati sono i vasi di plastica trasparente, perchè le Phalaenopsis sono piante epifite (che cioè, allo stato naturale, vivono sugli alberi) e quindi amano la luce anche sulle radici.
Inoltre, utilizzando vasi trasparenti, sarà più facile controllare l'andamento della crescita delle radici e accorgersi in tempo di eventuali marciumi o malattie.
E' importante che i vasi siano nuovi, oppure, se si vuole riutilizzarne uno vecchio, questo deve essere stato precedentemente ben disinfettato con alcool o varechina.


- Come substrato utilizzare corteccia già pronta per orchidee (bark), anche questa facilmente reperibile da un buon vivaista.
L'importanza di usare la corteccia sta nel fatto che questa garantisce una buona areazione e un buon drenaggio (per questo i pezzi più grossi vanno disposti sul fondo del vaso).


La Phalaenopsis non ama i ristagni d'acqua, per questo bisogna accertarsi che il vaso ed il substrato favoriscano il rapido sgrondo delle acque di annaffiatura. Pertanto è necessario assicurarsi che il vaso scelto abbia un numero adeguato di fori di drenaggio sul fondo (diversamente questi andranno aumentati con attrezzi idonei), perchè il substrato non deve rimanere bagnato per troppo tempo, altrimenti potrebbe causare il deperimento delle radici.

Alla corteccia è possibile unire un "pizzico" di polvere di cannella e qualche pezzettino di carbone, che sono rispettivamente un cicatrizzante e un disinfettante naturali.


- Accomodare la pianta nel nuovo vaso e riempire con la corteccia, facendo in modo che tutte le radici siano ben coperte.

Dopo il rinvaso NON annaffiare l'orchidea per una decina di giorni, per consentire alle parti tagliate o lese di cicatrizzare. Durante questo periodo nebulizzare quotidianamente le foglie, possibilmente al mattino e con acqua leggermente tiepida.
Passati i 10 giorni, riprendere gradatamente con le annaffiature e, una volta che l'attività radicale avrà ripreso, rincominciare anche con la somministrazione del concime (ogni due bagnature una fertilizzazione, ricordando che le concimazioni vanno sempre fatte a corteccia umida).




 
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